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UNA BUONA CAPACITÀ AEROBICA ABBASSA IL RISCHIO DI OSPEDALIZZAZIONE DA COVID 19

Un’importante ricerca pubblicata su Mayo Clinic  ha rivelato nuove straordinarie potenzialità dell’esercizio fisico: è stupefacente come la capacità di esercizio fisico sia inversamente proporzionale alla probabilità di ricovero ospedaliero da COVID 19.

In pratica più elevata è la capacità di esercizio fisico misurata in MET, ossia la quantità di ossigeno consumato per kg di peso corporeo, più la nostra capacità di sostenere uno sforzo aerobico è elevata, minore è il rischio di incorrere in gravi effetti collaterali della malattia, fino al ricovero ospedaliero.

Se questa evidenza è di sicuro il risultato più eccezionale, la ricerca evidenzia un altro aspetto correlato ovvero allenare la capacità di esercizio è una prevenzione non solo del COVID ma anche di altre malattie e infezioni virali.

“La ricerca ha rilevato come l’attività fisica, soprattutto quando è strutturata, è il modo migliore per aumentare la capacità d’esercizio che ha un potente effetto preventivo sulle complicanze di una malattia.”

Ma entriamo nel cuore della ricerca per capire come gli scienziati siano arrivati a questa deduzione.

La ricerca sulla relazione tra rischio di ospedalizzazione da COVID e capacità di esercizio

La ricerca americana ha identificato 1.181 persone di età adulta che si sono allenate attraverso unprogramma di attività fisica strutturata tra gennaio e febbraio 2020, sottoposte ad un test per COVID tra il 29 febbraio e il 31 maggio 2020. Di queste 246 sono risultati positivi al COVID. Il 36% di essi sono stati ospedalizzati ed è stato riscontrato che i picchi di MET, l’equivalente metabolico che misura la capacità di esercizio fisico, erano notevolmente minori tra gli ospedalizzati rispetto ai non ospedalizzati, indipendentemente da variabili quali l’età, le malattie croniche pregresse, l’obesità.

grafici in tabelle della ricerca dimostrano chiaramente la tendenza della curva che resta inversamente proporzionale indipendentemente dalle patologie menzionate.

Come agisce l’attività fisica sul sistema immunitario

Generalmente la capacità di esercizio fisico viene valutata nel paziente prima di affrontare un intervento chirurgico, per un’anestesia, ad esempio, allo scopo di verificarne l’efficienza polmonare ma questa è la prima volta che può essere usata come diagnosi di prevenzione.

E’ possibile prevedere in base ai MET quale sarà la risposta del paziente ad un’infezione virale. Questo è mille volte più importante per il COVID perché misurando la capacità di esercizio fisico possiamo elaborare modelli per la stratificazione del rischio.

In pratica si è scoperto che la capacità di esercizio è una misura dello stato di salute! A tutti gli effetti fare attività cardiovascolare “allena” il nostro sistema immunitario.

A tal proposito il paper della ricerca riporta:

“L’idoneità cardiorespiratoria o la capacità di esercizio riflette direttamente la funzione integrata dei nostri organi. In quanto tale, è una misura importante della salute generale e del corpo e della capacità di rispondere a fattori di stress interni ed esterni, come il COVID-19.”

La relazione tra fitness cardiovascolare e miglioramento dello stato di salute ottiene un nuovo riconoscimento scientifico!

Una scoperta importantissima per 2 motivi:

  1. considerato che l’allenamento è il modo migliore per aumentare la capacità di esercizio, l’attività fisica può essere considerata a tutti gli effetti tra gli obiettivi preventivi per attenuare le complicanze del COVID;
  2. si riconosce che, per raggiungere un tale obiettivo, sia necessaria un’attività fisica strutturataperché è quella che inclina la pendenza della curva, che ci allontana dal ricovero ospedaliero.

L’attività fisica dovrebbe essere sempre più considerata come un’alleata della lotta al COVID 19 e della nostra salute.

Fonte: Anif eurowellness

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Capolinea S&W

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10 Nov, 2020

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